Dopo un'estate di mare, tramonti ed escursioni fuori porta, c'è un momento che ogni fotografo di strada aspetta con ansia: la fine di Agosto. Quando il rumore degli ombrelloni svanisce, e il desiderio di rimanere appanzati sotto i condizionatori si fa più lieve, le strade tornano a popolarsi di personaggi e di scene di vita quotidiana; le città ridiventano presto il nostro palcoscenico preferito e lo specchio, senza filtri, delle nostre più profonde emozioni. Sentiamo il desiderio di tornare a fotografare e di essere testimoni di quello che il mondo sarà.
La fine di Agosto, inoltre, coincide - guarda te! - con l'inizio di Settembre, quel momento dell'anno in cui la fotografia di strada torna sì, ad essere protagonista nelle nostre case, ma anche, e soprattutto, un pensiero fisso delle direzioni artistiche di precisi Festival italiani (seppur, in parte, alcune attività estive, molto più articolate, contemplino già il genere in unione con altri).
Uno di questi è il Pisa Street Photograhy International Festival, che proprio a Settembre, nelle date del 20 e 21, darà avvio alla sua quarta edizione. L'evento, che porta ogni anno il meglio della fotografia di strada internazionale in un ambiente allegro, gratuito e aperto agli imprevisti, concentra le attenzioni sulla cultura fotografica e lo scambio di relazioni con fotografi provenienti da tutto il globo. Gli organizzatori, Arez Prod e Mario Mencacci, sono amici; amano la Street Photography e anche quest'anno tengono a sottolinearcelo con un ampio, e più che mai variegato, programma.
Sono quindi tornato a disturbarli - dopo un Podcast in cui ci hanno svelato come nasce un Festival di fotografia e alcune edizioni dell'evento seguite da me lì sul campo - per farmi raccontare quale volto avrà la nuova edizione del PSPI e cosa, in sostanza, troveremo lì a Pisa. Condivido qui con te, brevemente, le principali novità (e qualche speranza).
Vecchie glorie e tortelli 🥟
L'ultimo PSPI è stato contrassegnato dalla malinconia. Una malinconia bella, non fraintendermi, dovuta a tanti di voi lettori e lettrici di lunga data ritrovati lì a seguire il Festival - mi fa sempre piacere quando mi fermate! - ma soprattutto per la visione, quasi chimerica, per non dire surreale, di alcuni miti della cultura della Street Photography pre Instagram, come David Gibson e Siegfried Hansen.

Il PSPI 2024 mi ha riportato nelle traiettorie di una fotografia di strada immensamente autoriale e, a tratti, "didattica". Chi ha partecipato all'edizione passata, non può non aver colto il barlume di qualche prezioso insegnamento rilucere nelle geometrie essenziali di Hansen o nella sottile, e quanto mai tagliente, ironia di Gibson. Ci siamo divertiti; abbiamo imparato, mangiato - c'era un food truck con dei tortelli buonissimi in zona! - e sbagliato insieme a loro. È stata un'edizione che porto tutt'ora nel cuore.
Per il 2025, il PSPI vuole fare un passo in avanti, puntando sui valori che l'hanno da sempre contraddistinto - dialogo, leggerezza e sguardo europeo - ma anche su un principio di sperimentazione, che se l'anno scorso era solo lievemente accennato, diventa ora un tratto caratteristico dell'intero evento.
I grandi personaggi 🦸
Prima di tutto, ci sono gli ospiti. Speciali, anche quest'anno. L'edizione in partenza a fine Settembre porterà a Pisa fotografi e fotografe del calibro di Gustavo Minas, Pau Buscató, Ania Klosek, Liliana Ranalletta, Eleonore Simon e Spyros Papaspyropoulos. Visionari dallo stile diversissimo, che nelle sale del Festival, si animeranno, giudicando i vincitori del concorso e presentando - alcuni tra questi - le loro ultime fatiche.
A vederli - artisticamente parlando - sembrano un gruppo mal assortito; ci sono bianconeristi dal flash facile, voci surrealiste e architetti della composizione; ciononostante, funzionano bene insieme; e hanno molto in comune: ognuno di loro, guardando attraverso un obiettivo normale o grandangolare, fa della strada piccoli universi sbalorditivi e senza confini.




Immagini di: © Gustavo Minas (in alto a sinistra); © Liliana Ranalletta (in alto a destra); © Eleonore Simon (in basso a sinistra); © Spyros Papaspyropoulos (in basso a destra)
Ma c'è un'altra novità. Questa è grossa. Oltre ai nomi citati, sarà presente in sala parte del collettivo internazionale di Up Photographers: uno tra i gruppi di fotografi di strada più influenti nel settore. Il gruppo curerà una mostra personale con alcune delle più belle immagini dei suoi membri e terrà un dialogo con il pubblico; racconterà la sua storia e condividerà le esperienze maturate sul campo. Una chiusura perfetta al ciclo di incontri; un aspetto, quello degli ospiti, che al Pisa Street Photography International Festival, non hai mai deluso le aspettative, grazie agli invitati di stampo internazionale e ai visitatori presenti in sala, non meno illustri di altri (tra questi, anche diversi operatori culturali del settore fotografia).
Indovina chi 🕵️
Fiore all'occhiello di ogni Festival è la mostra. Oltre alla collettiva curata da Up Photographers, anche quest'edizione accoglierà sulle pareti del SMS le immagini finaliste del concorso (le categorie sono "Foto Singola" e "Serie\Progetto") e le personali di Gavin Libotte e Regula Tschumi, vincitori della passata edizione. Le stampe sono curate dal laboratorio Fine Art di Lorenzo Lessi.
Uno scorcio sulla mostra del PSPI 2024.
Si apre così il toto vincitori. Sarà divertente scoprire chi la spunterà e quali di quelle centinaia di fotografie di strada - vederle tutte insieme, sulle pareti, è per ogni appassionato una vera gioia! - diventerà la copertina dei prossimi numeri delle riviste di fotografia. Sarà forse l'anno del bianco e nero? Staremo a vedere! A prescindere da tutto, la Street Photography in stampa e appesa sui muri moltiplica la sua importanza e il valore. Guardandola lì, possiamo concentrarci sui dettagli e rivalutare le sorti di quegli immaginari. Da soli o in compagnia: il bello di un Festival è anche quello di trovarsi di fronte un'immagine e al suo autore e rischiare una critica. Molto spesso si impara più così che davanti a uno schermo (e viene giù la timidezza!).
Scusa, cosa ne pensi delle mie fotografie? 🙋🏻♂️
In ultimo, arriva la parte sperimentale. Te ne avevo solo accennato qualcosina in apertura, senza però darti ulteriori dettagli. A fare compagnia a tre delle attività già rodate nelle vecchie edizioni del PSPI - le Photowalk, le Talk e la Photo Maraton - ci sarà una pioneristica scommessa, che potrebbe, in parte, far nascere un dialogo accesissimo, e non privo di insidie, sull'argomento: i tavoli di Lettura Portfolio a seduta libera.
Da quest'anno, chi vorrà farsi "revisionare" i lavori fotografici potrà sedersi ad una delle postazioni e scegliere il suo "lettore". Al contrario di altri eventi, i "lettori" non saranno definiti a priori ma potranno essere pescati direttamente dal mucchio dei visitatori. In parole povere, potrai farti leggere il Portfolio da chiunque presente in sala (non sai cos'è un Portfolio? Ne abbiamo parlato qui), gratuitamente e in qualsiasi momento. L'idea è folle tanto quanto curiosa. Potrà, un lettore non professionista, dare un giudizio affidabile sul cammino di uno sconosciuto? Lo scopriremo. Il resto delle attività in programma saranno invece queste:

le Talk
In quest'edizione, i dialoghi con il pubblico saranno tenuti da Pau Buscatò, Ania Klosek, Up Photographers e Gustavo Minas. Durante le Talk, verranno mostrate immagini col proiettore e raccontate storie e aneddoti di strada (sarà presente un interprete per le presentazioni in lingua inglese). Le Talk sono tutte gratuite e senza bisogno di prenotazione (gli orari ufficiali qui).


le Photowalk
A guidarti nelle strade di Pisa ci sarà quest'anno Salvatore Matarazzo. Salvatore, che le leggende narrano abbia imparato ad usare un flash prima ancora di saper camminare, terrà una sessione fotografica gratuita; sessione, la sua, che si concentrerà sulle interazioni con i soggetti e lo scambio di vedute tra i fotografi. Per chi ha invece prenotato in precedenza le attività a pagamento, potrà partecipare in mattinata al Workshop di Gustavo Minas e alla Walk Lesson di Pau Buscatò (ahimè, già in sold out da settimane!).


il libro "Visions"
In ultimo, "Visions". Non proprio un'attività, ma comunque una bella novità da citarti - se non da lodare! Per la prima volta, è stata riunita in un unico volume una selezione delle più potenti immagini di strada dei principali Festival di Street Photography dislocati in giro per il mondo. Dall'Austria a San Francisco; dall'Italia fino ad Oslo. Ci sono tutti! E tutti con loro incredibili storie e direzioni uniche. Si può già acquistare qui (costo 30 euro). Altre copie disponibili al Festival.
Godersi il momento 🥾
Che dire, penso di averti riunito tutte le principali novità del Pisa Street Photography International 2025 in poche, ma essenziali, righe. Il racconto dell'evento, ed eventuali critiche, se riuscirò ad essere presente lì, arriveranno presto sui canali del Blog. Nel mentre, quello che rimane da fare, è consigliarti di cogliere occasioni come queste - finché ci sono! - e di goderti di più la fotografia come condivisione.
Oggi, c'è bisogno sempre più di dialogo e di apertura verso l'esterno; di imparare dai grandi ma anche dagli emergenti. Farlo solo da uno schermo luminoso non aiuta a discernere la complessità della fotografia e i suoi innumerevoli benefici. Guardare il mondo nei panni di persone molto diverse da noi non può che farci del bene: miglioriamo noi e le nostre prospettive. Ultimamente si parla troppo di regole, dogmi e ideologie. Tutto ciò non aiuta ad avvicinarsi alla Street Photography e, a lungo andare, ne mina la credibilità. Vogliamo davvero questo?
Ben vengano quindi attività come quella del PSPI, che riesce, nella sua leggerezza, ad essere contemporaneamente un punto di incontro per tutti gli appassionati e una vetrina sul meglio della Street Photography. Sono sicuro che sarà un'altra edizione da ricordare (le date, ti ricordo, sono quelle del 20 e 21 Settembre). Spero, se i pianeti saranno allineati, di poterti incontrare lì🤞🏻


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