Questa cosa del grandangolo nella Street Photography è pura follia.
L'intento di stravolgere e deformare la realtà, attraverso l’uso di un vetro costruito per ampliare la visione umana, mi ha da sempre destabilizzato, per la bellezza di un qualcosa che ha il gusto di un vero e proprio atto rivoluzionario.
Come uno scolaretto affezionato ai suoi primi maestri, non capivo le potenzialità di questo strumento e sono arrivato a farne uso nelle mie immagini solo molto dopo, quando il 50mm, l'ottica delle ottiche - e lo credo ancora - era giunta alla fase terminale della nostra, seppur proficua e strana, relazione sentimentale.
La poca mancanza di carattere, e il mio modo goffo ed impreciso di portare all'occhio la macchina fotografica, sono state per lungo tempo dei contraccettivi alla produzione di immagini ricche di significato.
Alla fin fine, per sfinimento, sono arrivato al grandangolo e devo dirti che, da quel primo momento con un 30mm, non ho più smesso di farne uso.
Questa cosa ha cambiato totalmente il mio modo di fare fotografia e mi ha offerto l'occasione di tornare su un dubbio che mi tormentava da tempo: se oggi molti fotografi di strada utilizzano ottiche grandangolari qualcosa vorrà dire, no?
Una risposta l'ho trovata e oggi voglio mettertela nero su bianco.
Grandangolo: è per tutti?
Il grandangolo ha il suo fascino, ma non è per tutti.
Le ottiche che vanno, più o meno, dagli 8mm ai 43mm, sono ottiche che regalano enormi soddisfazioni, soprattutto se utilizzate con le giuste macchine e il pretesto di sfruttarne a pieno le loro estreme caratteristiche.
Un grandangolo, di qualsiasi marca o focale, permette di inquadrare ampi spazi, distorcendone le forme - con l'esasperazione di tutti i soggetti od oggetti posti in primo piano - e aumentandone vertiginosamente la profondità di campo.