Quando siamo per le strade della nostra città è un dramma capire da che parte iniziare la nostra frenetica corsa verso il “momento decisivo”.

Ci guardiamo intorno, alla ricerca della giusta via da perseguire, rimanendo molte volte, basiti o straniti, dalle innumerevoli possibilità offertaci dal contesto urbano. Ma da dove iniziare quando il dubbio ci pervade al tal punto da confondere ancora di più le nostre decisioni?

“La luce cumanna”

Esiste un detto di origine siciliana adottato dai fotografi della regione italiana e tutt’oggi utilizzato per definire una delle stupefacenti qualità della luce: “La luce cumanna” — ovvero la luce comanda.

Mi piace partire da questo per potervi addentrare a quello che, per voi creatori di immaginari fotografici, deve essere un vero e proprio comandamento: il predominio della luce su tutti gli altri parametri di derivazione compositiva.

Senza la luce non esisterebbe la fotografia. Senza la luce non esisterebbe la vita. © Gianluca De Dominici

Perché senza la luce non esisterebbe la fotografia, come neanche la vita sul Pianeta Terra. Ora, non voglio realizzare un simposio sul ruolo della luce all’interno della nostra esistenza, non mi sembra davvero il caso, ma ci tengo a ricordarvi come essa possa davvero cambiare le sorti della nostra produzione fotografica.

La luce cambia i toni, l’atmosfera e l’intensità di uno scatto. Ci getta amichevolmente o duramente in una dimensione costruita o pulsante. Ci fa vivere emotivamente, nel bene o nel male, un contesto o una storia che non ci appartiene, ma che diventa immediatamente parte di noi stessi alla prima visione.

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