Esistono pochi elementi che definiscono lo stile di un fotografo e uno di questi è la scelta del taglio fotografico. Vista l’importanza dell’argomento, ho deciso di incentrare un articolo specifico su questo tema e su quelle che potrebbero essere le principali differenze tra la scelta di un taglio verticale e uno orizzontale.

Verticale o orizzontale: cosa cambia?

Chi già mastica di fotografia saprà bene che la scelta del taglio è molto personale e nella maggior parte dei casi dipende da cosa vogliamo fotografare, dalla quantità e dalla qualità dello spazio inquadrato e da cosa vogliamo dire al nostro pubblico.

Esistono però altre due componenti che definiscono l’alternarsi di queste due modalità anche nello stesso progetto fotografico: una più filosofica, legata a come vediamo ed interpretiamo lo spazio che ci circonda, e un altra più pratica e funzionale, legata alla lettura dell’immagine da parte di un osservatore esterno.

Questi sono fattori da non sottovalutare perché spesso, chi scatta fotografie senza prima avere bene in mente cosa vuole ottenere e, soprattutto, senza aver appreso prima le basi della composizione, non prende minimamente in considerazione, mettendo a rischio la buona riuscita delle sue immagini.

Ma principalmente, perché scegliere un taglio rispetto ad un altro? Te lo spiego subito in poche righe.

Perché scegliere il verticale?

© Gianluca De Dominici

Una fotografia verticale permette di poter lavorare maggiormente con le linee che si diramano dal basso verso l’alto (o viceversa) e di potersi concentrare maggiormente su un solo elemento all’interno della scena.

La lettura dell’immagine parte dal basso e raggiunge l’apice. Questo garantisce un punto di visione che regala importanza ai soggetti che inquadri e concentra l’attenzione solo su di loro, relegando spesso lo sfondo, e gli elementi adiacenti, al ruolo di semplici comparse (anche se vanno comunque studiati, perché potrebbero occludere ad una visione limpida delle cose).

Per questo motivo è una scelta molto utile in campi come la fotografia di ritratto o in qualsiasi contesto in cui bisogna donare maggior sontuosità al proprio soggetto. È un taglio difficile ma che può regalare tante soddisfazioni!

Perché scegliere l’orizzontale?

© Gianluca De Dominici

Una fotografia orizzontale permette di poter ampliare la porzione di campo e quindi lavorare con più soggetti ed elementi all’interno dell’inquadratura.

La lettura avviene di norma da sinistra verso destra, ma si può rompere questo meccanismo scegliendo di introdurre nell’inquadratura delle linee oblique che guidino lo sguardo verso una precisa direzione. Si possono utilizzare per questo scopo anche colori o tagli di luce che si distinguano nello spazio e che portino lo spettatore a seguire una narrazione che hai scelto tu a priori.

Sicuramente è una scelta ideale nei campi come la fotografia di Reportage dove, il contesto e il soggetto, devono convivere insieme per poter tirar fuori tutta l’essenza dell’evento registrato. Qui, al contrario del verticale, lo sfondo è coprotagonista della fotografia.

Come faccio a capire qual è la scelta giusta per me?

E’ ovvio che la scelta legata al taglio orizzontale o il verticale possa favorire la creazione di uno stile personale. Per questo motivo il mio consiglio è quello di provare a scattare, di sperimentare sempre una o più modalità di visione dello scatto e, successivamente, vedere quale sia quello più vicino al vostro modo di interpretare la realtà.

Personalmente ho constatato la mia passione verso le inquadrature verticali (soprattutto nell’ambito della Street Photography) poiché ben si sposano con la mia ricerca legata alla forme e alle linee con all’interno una minima presenza di elementi umani.

© Gianluca De Dominici

Ammetto però che quando lavoro per qualche Reportage importante prediligo il taglio orizzontale (oltre alla scelta di ottiche e modalità di approccio diverso).

Per questo motivo una risposta valida non c’è, però quello che è certo è che la fotografia ci permette liberamente di scegliere come narrare ed immortalare gli eventi. Così, anche la più banale scelta del taglio di inquadratura, può diventare fondamentale.

In definitiva, se sei ancora indeciso su quale potrebbe essere la scelta giusta per te, ti invito a fare un piccolo esercizio: fotografare lo stesso oggetto/evento in due modi diversi e successivamente selezionare quello che per te è più adeguato al tuo gusto.

Un modo sicuramente preciso e produttivo per poter capire come catturare il momento nella sua più completa delle forme ed adattare lo sguardo a future visioni della realtà. Provare per credere!

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