La sfera artistica orientale è da sempre stata curiosamente studiata e apprezzata per la sua differenza con il mondo occidentale. Daido Moriyama, che rientra perfettamente in questa nostra linea storica della fotografia mondiale, è sicuramente un chiaro segno di come l’approccio fotografico possa essere davvero il punto di diversificazione in questo mercato sempre più agguerrito.

Biografia Daido Moriyama

Daido Moriyama nasce ad Osaka (Ikeda-shi) nel 1938. Già da piccolissimo prese familiarità con il mezzo fotografico, scelta che lo portò, nella fase più matura, a prendere la decisione di diventare un fotografo professionista (con relativo spostamento a Tokyo).

Le sue prime pubblicazioni furono legate al gruppo fotografico VIVO, sciolto dopo pochi mesi dalla sua entrata effettiva, e alla rivista Provoke. Le sue fotografie colpivano per l’enorme potere emotivo, fortemente evidente grazie ad un bianco e nero contrastato e ad un leggero micro mosso, e per il suo approccio quasi intimo con i suoi soggetti.

Oggi Daido è considerato uno dei più importanti fotografi di strada al mondo e le sue fotografie, che fanno il giro dei continenti, vengono sempre osservate con grande curiosità e passione.

Il processo creativo di Daido Moriyama

Penso che nel nostro piccolo abbiamo almeno una volta visto una fotografia di Daido Moriyama. Il mondo orientale desta sempre grandissima curiosità in noi occidentali e le sue immagini, come anche le pitture e raffigurazioni di quella sfera a noi così lontana, sembrano essere molto differenti da quello a cui siamo abituati ogni giorno.

© Daido Moriyama

Il fotografo giapponese ha però con l’occidente un grande legame dato dalla conoscenza della nostra cultura e dall’amore per le opere di Jean Kerouac, soprattutto quelle che trattano le tematiche del viaggio e del vagabondaggio. Daido Moriyama è infatti un continuo viaggiatore, un avventuriero che, armato della propria fotocamera compatta, scopre ogni giorno la sua città.

Per lui la fotografia è un’esigenza intrinseca nella sua anima, un gesto che gli permette di connettersi con il mondo attraverso la sua rappresentazione soggettiva, emotiva e a tratti erotica.

La scelta del bianco e nero non è difatti casuale ma nasce da questo desiderio di voler mostrare, in maniera totalmente veritiera, le sensazioni che egli prova quando osserva e analizza le vibrazioni e le pulsazioni che muovono la società e i suoi individui.

© Daido Moriyama

Tutto assume un senso e tutto diventa interessante agli occhi di Moriyama perché, come dice anche lui stesso, le strade raffigurano perfettamente tutti i desideri e gli eccessi dell’uomo. Sta al fotografo sapersi rapportare ad essi e trovare in loro delle connessioni con noi stessi e con la nostra anima.

Per me le città sono degli enormi corpi di desideri delle persone, e mentre cerco i miei desideri dentro di loro, taglio il tempo fermando il momento con la mia macchina fotografica.

— Daido Moriyama

Le sue fotografie nascondono così ben altro che un atmosfera cupa ed inquietante, ci portano all’interno del mondo di Moriyama e ci scuotono creando in noi un mix di emozioni contrastanti.

Il fuori fuoco, le composizioni squilibrate e le ombre avvolgenti influiscono positivamente in questa visione vibrante e personale della società.

William Kelin + Moriyama

Lo stile di Moriyama è stato più volte ricollegato allo stile di William Klein, soprattutto per il bianco e nero molto “rumoroso” e per l’approccio fotografico fuori dagli schemi. I due si sono conosciuti a Parigi nel 1981 al seguito del primo viaggio nella capitale francese del fotografo giapponese.

Mostra alla Tate Gallery di Londra (2012)

La cosa curiosa è che, nello stesso momento in cui Moriyama stava narrando e raccontando le strade della sua Tokyo con una forza e un’intensità mai vista prima sul mercato, Klein stava facendo lo stesso nelle strade americane.

Questo misterioso ed intrigante rapporto tra i due autori portò alla creazione di una mostra collettiva chiamata William Klein+Moriyama, un’esposizione che mise in relazione una duplice visione della realtà di due entità così lontane geograficamente, ma altrettanto vicine come approccio. Un esperimento che fece molto contenti gli amanti della fotografia di strada.

Cosa ci insegna Daido Moriyama sulla fotografia?

Ci sarebbe ancora molto da parlare in riferimento al lavoro e alla poetica dietro la fotografia di Daido Moriyama, ma voglio lasciarvi il tempo adeguato per osservare ed analizzare le sue immagini e trarne così le vostre personali considerazioni in merito.

Daido è un essere umano come noi e, come ripete lui stesso in diverse interviste per emittenti internazionali, semplicemente vuole mostrarci le sue sensazioni e le sue emozioni tramite il mezzo fotografico. Ed è proprio da qui che tutti noi dovremmo ripartire, alla fase zero della fotografia, quella essenziale ma fortemente emozionale e unica.

Non importa che abbiate 20 o 70 anni, quello che è davvero fondamentale nella nostra vita, soprattutto in quella dei fotografi, è continuare a scattare con la consapevolezza che, tramite il mezzo fotografico, si possa sconfiggere le nostre paure e alleviare i nostri dolori.

Insomma, che state aspettando, prendete la vostra fotocamera ed andate in strada a fotografare!

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