Tutti ambiamo a produrre un nostro libro fotografico.
Poter sfogliare un volume che racconta una parte significativa del nostro percorso come fotografi è un passo importante verso la conquista di un posto di rilievo sul mercato - o nel cuore di un appassionato di fotografia.
Produrre un libro è un'avventura complessa. C'è da scegliere la carta, le immagini, la sequenza dei testi e, in ultimo, la copertina: la prima cosa che vedranno, toccheranno e vivranno chi deciderà di entrare nei nostri mondi.
Molti fotografi spendono parecchio tempo nello studio di un buon testo di introduzione e nella selezione delle immagini. Una decisione saggia, che fa la differenza, ma che spesso, nella fretta, lascia fuori un fattore importantissimo per la vendita delle nostre operazioni artistiche: la copertina, appunto, il principio di tutto, il gancio per gli occhi, la porta delle nostre storie.
In questo approfondimento settimanale parleremo dell'importanza di scegliere una buona copertina per i nostri progetti, stampati o digitali che siano, e il perché dedicare una parte dei nostri sforzi in questo passaggio.
Come scegliere una buona copertina per i nostri lavori fotografici
Un libro non si giudica mai dalla copertina ma è innegabile, che in un mercato sempre più saturo di produzioni cartacee ed immagini digitali, sceglierne una che attiri fin da subito l'attenzione del pubblico può fare davvero la differenza.
Sono tre, a parer mio, i fattori che dovresti prendere maggiormente in considerazione prima di mandare in stampa il tuo libro:
Pensare alla copertina è come pensare al vestito per il primo appuntamento: è la prima cosa che ti vedranno addosso; il biglietto da visiva che spesso servirà a farsi un'idea approssimativa di te, dei tuoi interessi e dei tuoi obiettivi.
Quando pensi alla copertina di un tuo lavoro devi pensare a come ti stai mostrando al pubblico. Vuoi dargli un'impressione seria, austera? Oppure una spiritosa ed ironica? O ancora, una cinica e fatalista?