In passato vari discorsi legati alla Street Photography ci hanno portato a parlare di diversi personaggi, diversi approcci al genere e di innumerevoli tecniche per abbattere i muri con i nostri soggetti.

Non abbiamo però mai trattato, in maniera approfondita, quella che è una tematica molto interessante e spesso sottovalutata in questo campo: l’autoritratto.

Questo tema, diventato per moltissimi artisti un punto fondamentale della propria produzione fotografica, acquista un valore aggiunto nel contesto insospettato della Street Photography.

Era doveroso così un piccolo appunto e in questo articolo, scritto di getto dopo la realizzazione di un progetto fotografico che ha visto proprio l’utilizzo di questa tecnica per la sua risoluzione, te ne parlerò con più cognizione di causa. Spero ti sarà di aiuto!

Cosa si nasconde dietro ad un autoritratto?

Ti sembrerà strano sentirti dire che l’autoritratto non è un mezzo di espressione moderno. Già moltissimi anni fa era molto utilizzato per poter mettere in mostra tutte le potenzialità del nuovo strumento fotografico.

Tra i primi artisti che sperimentarono questa tematica troviamo Hyppolite Bayard che, per poter denunciare la mancata riconoscenza alla creazione della fotografia, si riprese disteso su un letto di “morte”.

© Hyppolite Bayard, 1839

Da lì in poi moltissimi altri fotografi fecero uso di questo espediente, sia per motivi prettamente “narcisistici”, sia per motivi artistici e culturali. Immagini che ovviamente nascondevano questo forte desiderio di partecipare, ancor più attivamente, allo scatto realizzato e così donare maggior potenza emotiva al tutto il processo.

In tempi recenti ha anche assunto delle denotazioni molto personali ed intime: fotografie che mostrano le parti più nascoste della nostra mente e che ci pongono a stretto contatto con la vita dell’artista.

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