Nel Magazine abbiamo già discusso in passato del fenomeno della fotografia con Smartphone, delle sue potenzialità e del suo essere uno strumento democratico e sempre a portata di mano.

Abbiamo parlato di questioni tecniche e concettuali, di modalità d’approccio ai nostri soggetti e di come conservare le nostre fotografie. Esiste però un altro passaggio, non menzionato in precedenza, ma non per questo di secondaria importanza: la post-produzione finale delle nostre fotografie.

Snapseed, da questo punta di vista, merita una piccola parentesi, essendo una delle applicazioni più performanti dal punto di vista della modifica foto su dispositivi mobile e, udite udite, totalmente gratuita.

Street Photography con lo Smartphone: è possibile?
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Snapseed: la fotografia con Smartphone acquista valore!

Pur non essendo un amante della fotografia con Smartphone, non vi ho mai nascosto le potenzialità e i difetti che può nascondere questo strumento nei confronti dei nostri meccanismi di produzione di fotografie.

I nostri dispositivi mobile hanno un numero elevatissimo di funzioni, tra cui quella di poter acquistare un panino dal Mc Donald’s senza passare dalla cassa, di poter trasformare i nostri visi in animali antropomorfi e, negli ultimi modelli, di poter ritoccare pesantemente i file fotografici attraverso diversi software, gratuiti e non.

Questo rappresenta un enorme passo in avanti verso la creazione di immagini che nascono su Smartphone e finiscono sempre lì, dentro questi contenitori stracolmi di componenti elettroniche e che gridano a gran voce di “non avere più bisogno dell’ausilio di PC o di enormi e pesanti hardisk”.

Snapseed, ad esempio, fa parte di questa serie di software incredibilmente completi e gratuiti. L’applicazione, disponibile sia su Android che IOS, è un’applicazione creata da Google ed utilizzata tutt’oggi da molti professionisti del settore.

L’applicazione, rilasciata qualche anno fa, ci permette di poter modificare i principali parametri delle nostre fotografie (nitidezza, contrasto, saturazione, ecc..), oltre che delle piccole chicche non presenti nell’offerta delle concorrenza.

Tra queste spuntano la presenza di filtri, un software dedicato al bianco/nero, la gestione di file RAW e una moltitudine di parametri che rendono l’offerta dell’applicazione davvero ampia.

Snapseed: cosa la rende così speciale?

Gli store di Google e IOS sono strapieni di applicazioni per la modifica dei nostri scatti. C’è l’evergreen VSCO, ma anche la più costosa Lightroom. L’offerta è ampia e per questo la domanda può sorgere spontanea: cosa rende così speciale Snapseed?

Beh, intanto è gratuita, che non fa mai male, e secondo gestisce in maniera egregia e pulita qualsiasi tipilogia di file. Ho fatto diverse prove nel tempo e i continui aggiornamenti hanno reso quest’applicazione davvero una piccola perla negli store digitali.

Gli strumenti che trovo eccezionali, e che rappresentano ad oggi un plus rispetto alle altre proposte della concorrenza, sono quelli delle curve, della gestione dei RAW e del timbro clone.

Sembrerà strano dirlo, ma gli algoritmi di Google hanno raggiunto un livello talmente stabile e concreto da rendere superfluo un passaggio dei file su applicazioni più complicate (sempre se non volete avere un controllo completo delle immagini, in quel caso il PC rimane indispensabile).

La velocità e la pulizia dell’interfaccia rende il lavoro sui file molto piacevole e soddisfacente. Si passa da un RAW ad un Jpeg senza problemi e senza rallentamenti. Si hanno in bella vista tutti i parametri e tutte le modifiche effettuate e, come su qualsiasi altro software professionale, si può tornare indietro o modificare solo alcune sezioni dell’immagine.

Insomma, sono rimasto più volte soddisfatto dalla post-produzione delle mie immagini tramite questo software e per questo vi consiglio di dargli un’occhiata e di provarlo il prima possibile. Anche perché, ripeto, lo avete già a portata di mano — e non dovete mettere mani nel portafoglio.

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